Serie che sono state cancellate e che ci hanno spezzato il cuore
- Noemi Bonacina
- 8 set
- Tempo di lettura: 4 min

Una separazione è sempre un momento difficile, doloroso e spiacevole. Due persone passato tanto tempo assieme. Imparano a conoscersi, le domande si fanno profonde, si condividono dettagli intimi e personali per riuscire a creare un legame durevole e significativo. Poi ad un tratto, tutto finisce. A volte senza una ragione precisa, senza un motivo razionale da utilizzare come benda, come balsamo per il dolore dovuto allo strappo, il rapporto finisce. Uno dei due smette di farsi vedere e l’altro deve semplicemente adattarsi al fatto di essere rimasto da solo.
Le stesse sensazioni, lo stesso senso di abbandono è quello che provo quando la mia serie preferita viene di colpo cancellata.
Nessuna vaschetta di gelato, nessun corso di gestione della rabbia può eliminare il senso di vuoto che si vive quando dopo una o due stagioni piene di emozioni, avventure condivise e plot-twist avvincenti, di colpo si rimane da soli di fronte alla scritta “Produzione cancellata”.
Oggi parliamo di alcune delle cancellazioni che più mi hanno fatto soffrire e che non non riuscirò mai a perdonare.
Perché le serie vengono cancellate?
Prima di tuffarci nel baratro della disperazione, facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire perché le nostre serie del cuore vengono brutalmente strappate via dalle nostre vite.
La risposta, purtroppo, è spesso quella più banale e deludente: i numeri. Ascolti bassi, costi di produzione troppo elevati, contratti degli attori in scadenza che richiederebbero budget stratosferici per essere rinnovati. Le piattaforme streaming e le reti televisive non sono romantiche come noi: guardano grafici, analizzano dati demografici e prendono decisioni che spezzano il cuore a milioni di fan nel mondo.
Altre volte, le cancellazioni arrivano per motivi più complessi: conflitti creativi tra produttori e network, cambiamenti negli equilibri aziendali o semplicemente perché qualche dirigente in giacca e cravatta ha deciso che quella storia "non rappresenta più la direzione del brand". Come se le nostre emozioni fossero negoziabili in una riunione del consiglio di amministrazione.
Le risposte dei fan
Ma noi fan non restiamo certo in silenzio di fronte a queste ingiustizie cosmiche. Oh no. Quando la nostra serie preferita viene cancellata, scateniamo l'inferno digitale. Hashtag che diventano trending topic nel giro di ore, petizioni online che raccolgono centinaia di migliaia di firme, campagne social che farebbero impallidire qualsiasi stratega di marketing.
Ricordate #SaveLucifer? O #SaveTheOA? I fan diventano dei veri e propri guerrieri digitali, bombardando i profili social dei network con meme, video toccanti e appelli disperati. Alcuni si spingono oltre: aerei con striscioni che volano sopra gli uffici dei produttori, pacchi di arachidi spediti agli executive (riferimento interno a Jericho, per gli iniziati), flash mob davanti alle sedi televisive.
È il nostro modo di dire: "Ehi, quella storia significava qualcosa per noi. Non potete semplicemente cancellarla e aspettarvi che ce ne stiamo zitti."
Alcuni esempi di cancellazioni inaspettate
Parliamo ora di alcune delle cancellazioni che hanno lasciato cicatrici profonde nel cuore dei telespettatori. Cancellazioni che ancora oggi, a distanza di tempo, fanno male solo a nominarle.
Chiamatemi Anna è stata una di quelle pugnalate che nessuno si aspettava. Dopo tre stagioni che ci avevano fatto innamorare della versione più matura e profonda di Anne Shirley, Netflix ha deciso di chiudere i battenti. Proprio quando Anne stava crescendo, proprio quando le storie si stavano facendo più complesse e interessanti. I fan sono rimasti letteralmente orfani di una delle serie period più belle e ben fatte degli ultimi anni.
Shadow and Bone è un altro caso di "come spezzare il cuore ai fan in una mossa". Due stagioni per costruire un mondo fantastico ricco e complesso, per poi lasciare tutto in sospeso con cliffhanger che non vedranno mai una risoluzione. I fan del Grishaverse di Leigh Bardugo sono ancora in lutto, e onestamente li capisco perfettamente.
E che dire di My Lady Jane? Una sola stagione di pura genialità comica e romantica, una rivisitazione storica brillante e irriverente, cancellata prima ancora che potessimo davvero affezionarci ai personaggi. Amazon Prime Video ci ha dato un assaggio di qualcosa di magico per poi portarcelo via con la stessa velocità con cui ce lo aveva dato.
Conclusione: il rimedio è un continuo rewatch
Alla fine, cosa ci resta quando le nostre serie del cuore vengono cancellate senza pietà? Il rewatch. Quell'abbraccio nostalgico che ci permette di rivivere le emozioni, di notare dettagli che ci erano sfuggiti la prima volta, di restare ancora un po' in compagnia dei nostri personaggi preferiti.
È il nostro modo di tenere vive quelle storie, di non lasciarle morire davvero. Ogni rewatch è un piccolo atto di ribellione contro le decisioni aziendali, un modo per dire: "Voi potete cancellarle, ma noi continueremo ad amarle."
Perché alla fine, le storie che ci hanno toccato davvero non muoiono mai. Vivono nei nostri cuori, nelle discussioni infinite con gli amici, nei meme che continuiamo a condividere anni dopo. E ogni volta che premiamo play su quella prima puntata, è come tornare a casa da un vecchio amore che ci accoglie sempre a braccia aperte.
Anche se sappiamo già come va a finire. Anche se sappiamo che finirà troppo presto. Anche se sappiamo che ci spezzerà il cuore ancora una volta.
Un altro fenomeno che può essere collegato al desiderio dei fan di mantenere in vita il proprio rapporto con i personaggi o con il mondo di una serie cancellata è quello delle fanfiction. Racconti scritti dagli stessi appassionati che vanno a far rivivere i loro eroi e le loro eroine in diversi contesti o con ambientazioni moderne, oppure riscrivendo l’intero intreccio a loro piacimento.
Perché è proprio vero che le narrazioni, le serie TV, così come i film o i libri, entrano a far parte di noi. Diventano dei veri e propri compagni nel nostro immaginario e a volte è difficile lasciarli andare.
E voi? Qual è stata la “rottura seriale” che vi ha fatto più male in assoluto? Scrivete nei commenti i titoli!
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