Ripley - Un nuovo talento per Mr. Ripley (2024)
- Noemi Bonacina
- 9 ago 2024
- Tempo di lettura: 5 min
La Nuova Serie di Netflix che Rivoluziona uno dei più famosi Thriller Psicologici degli anni Novanta

Nel 2024, Netflix ha rilasciato Ripley, una serie televisiva che promette di ridefinire il genere del thriller psicologico. Basata sui celebri romanzi di Patricia Highsmith, questa serie porta sugli schermi una narrazione intricata e coinvolgente. Ritroviamo Mr. Ripley, questa volta sul piccolo schermo.
Scopriamo insieme cosa rende questa serie così speciale.
La Trama di Ripley: Un Intrigo Avvincente
Un Protagonista Complesso e Affascinante
“Ripley” è composto da una stagione di 8 episodi. Segue le vicende di Tom Ripley, un giovane dalla mente acuta ma moralmente ambiguo, che si infiltra nelle vite delle persone ricche e potenti.
La sua storia inizia in una New York stranamente silenziosa e semivuota. Si susseguono delle riprese formate da dei singoli fotogrammi che sembrano delle cartoline in bianco e nero.
La serie esplora la sua trasformazione da un semplice truffatore a un maestro della manipolazione e del crimine. Per ogni episodio la tensione viene fatta crescere lentamente, quasi di nascosto.
Ambientazione e Atmosfera: Un Viaggio negli Anni ’60
Ambientata negli anni ’60, la serie cattura perfettamente l’atmosfera del periodo. I costumi, le scenografie e la colonna sonora trasportano lo spettatore in un’epoca passata. Le voci di Mina, di Tony Renis, di Fred Buscaglione, di Nilla Pizzi trasportano il pubblico all’interno di quel periodo.
L’attenzione ai dettagli rende l’ambientazione non solo credibile ma anche affascinante, aggiungendo ulteriore profondità alla narrazione. I paesaggi sono uno dei protagonisti del racconto e si litigano quasi le luci della ribalta con l’attore Andrew Scott.
Nel cast avrebbero dovuto dare credito anche ai palazzi e all’architettura di New York. Così come alle stradine sterrate di Atrani con le scalinate fatte di pietra. Per non parlare della scenografia che sono i monumenti e le tenute aristocratiche in cui risiedono i protagonisti a Roma e a Venezia.
Cast e Interpretazioni: Un Ensemble di Talento
Un Protagonista Eccezionale: un nuovo Mr. Ripley
Nel film originale, sicuramente, la recitazione di Matt Damon ha dato alla narrazione e all’estetica della pellicola un colore particolare. Anche la chimica creatasi con il co-protagonista Jude Law è un elemento messo al centro del film del 1999.
L’attore scelto per il remake quindi era una scelta profondamente importante ed essenziale. A mio parere sotto questo punto di vista la miniserie ha fatto davvero centro.
Andrew Scott, noto per il suo ruolo del “hot priest” in Fleabag, interpreta Tom Ripley con carisma, inquietudine e complessità. La sua capacità di rendere umana una figura moralmente ambigua è uno dei punti di forza della serie. Nonostante sia palesemente colpevole nel momento in cui commette un errore o dimentica un dettaglio che potrebbe incriminarlo, gli spettatori sono spinti a sperare che se ne accorga prima di essere beccato.
Anche Matt Damon era un volto che ispirava empatia, ma al contrario di Scott, la sua recitazione, mi ha trasmesso molto di più il disagio. Provavo il suo imbarazzo, quello di un uomo che desiderava ardentemente entrare in un rapporto profondo con il mondo di Dickie.
Il Ripley di Andrew Scott è molto più inquietante e molto più solo: le sue espressioni e il suo modo di muoversi trasmette una sicurezza e un talento nel muoversi nell’ombra che il Ripley di Matt Damon sottolineava molto di meno.
Personaggi Secondari: Un Supporto di Qualità
Accanto a Scott, troviamo un cast di supporto eccezionale che include Johnny Flynn, Dakota Fanning e Eliot Sumner. Ognuno di loro contribuisce in modo significativo alla trama, offrendo interpretazioni che arricchiscono la storia e rendono i personaggi secondari indimenticabili.
Rispetto a Jude Law, il volto di Flynn da al personaggio di Dickie una sfumatura più dolce, quasi simpatica. Mentre l’attore del film, con la sua bellezza sfrontata e i modi da spaccone, trasmetteva una superiorità e un’egocentrismo caratterizzante; il Richard Greenleaf di Netflix è più pacato, quasi gentile con Ripley.
Tuttavia, anche noi come il protagonista, possiamo sentire il fastidio nel vedere quel ragazzo, con alcun talento per la pittura, passare la sua vita in un paesino italiano, facendo la “bella vita” con i soldi del padre.
Ripley 2024 vs Il Talento di Mr. Ripley 1999: Un Confronto Avvincente
Approccio Narrativo e Tematico
Il film del 1999, “Il Talento di Mr. Ripley”, diretto da Anthony Minghella, con Matt Damon nel ruolo principale, ha offerto una versione cinematografica condensata e intensamente drammatica del romanzo di Highsmith.
La serie Netflix ha il vantaggio del formato episodico. Questo permette una maggiore esplorazione dei dettagli psicologici e delle sfumature dei personaggi, offrendo una narrazione più lenta e approfondita.
I primi episodi sono formati da infiniti singoli fotogrammi che congelano i mondi in cui Ripley si muove: luoghi caratterizzati dalla solitudine e dall’immobilità, il tutto sottolineato e amplificato dall’uso del bianco e nero di una bellezza mozzafiato.
Interpretazione dei Personaggi
Matt Damon ha dato vita a un Tom Ripley giovane e apparentemente innocente, ma con una crescente oscurità interiore. Andrew Scott, d’altro canto, presenta un Ripley più sfaccettato sin dall’inizio, con un’interpretazione che esplora immediatamente le sue complessità morali. Entrambe le interpretazioni sono eccellenti, ma la serie offre una visione più dettagliata e sfumata del personaggio.
Quello di Scott è un Ripley più maturo e molto più freddo: negli occhi di Matt Damon si vede perfettamente l’ammirazione e l’ossessione per Dickie.
Negli occhi di Scott passano poche emozioni, ma si legge in maniera molto più precisa la razionalità e la freddezza che guida le sue scelte.
Stile Visivo e Atmosfera
Il film di Minghella è rinomato per il suo stile visivo elegante e l’ambientazione lussuosa. La serie Netflix non è da meno, ma aggiunge un tocco di autenticità storica e una profondità atmosferica che rendono l’ambientazione degli anni ’60 ancora più vivida e immersiva. L’uso del bianco e nero è una scelta di stile molto particolare ma che dona alla storia e agli ambienti che accolgono le vicende una vibrazione classica ed elegante.
Ecco, direi che la parola “elegante” può perfettamente riassumere la sensazione che questa miniserie mi ha lasciato sulla pelle.
Dalle musiche italiane di quegli anni, passando dagli abiti scelti per i protagonisti, così come per le ambientazioni e i panorami drammaticamente belli di New York e delle città italiane che ospitano le azioni criminali del protagonista.
Perché Guardare Ripley su Netflix?
Una Nuova Prospettiva su un Classico: Mr. Ripley 2.0
Ripley non è solo una reinterpretazione del classico di Highsmith, ma un’opportunità per esplorare nuovi angoli della sua complessa psicologia. La serie riesce a mantenere l’essenza dei romanzi originali, aggiungendo però una freschezza e una profondità che attrarranno sia i fan di lunga data che i nuovi spettatori.
Un Thrilling Emotivo e Intellettuale
Se ami le storie che ti fanno riflettere, Ripley è la serie che fa per te. Con una trama intricata e una performance eccezionale da parte del cast, questa serie promette di tenerti incollato allo schermo episodio dopo episodio.
In conclusione, Ripley di Netflix è una serie imperdibile per gli amanti del thriller psicologico e per chiunque apprezzi una narrazione ben costruita e interpretazioni di alto livello. Non perdere l’occasione di immergerti in questo affascinante viaggio nella mente di uno dei personaggi più complessi della letteratura.
Buona visione! La vostra Easy Tears!
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